Un ambiente a misura di bambino

Breve storia felice di un bambino e di uno spazio bello e speciale

Per oggi avevo programmato un post completamente diverso da quello che stai per leggere ma, complice una giornata decisamente non convenzionale, ho deciso di raccontarti la breve storia felice sull’importanza di vivere, ma fosse anche solo soggiornare o transitare, in un ambiente bello e accogliente, meglio se a misura di bimbo

Questa breve storia  narra di bello, di colore, di armonia, di allegria e di una giornata in day hospital del biondino per sottoporsi ad un particolare esame. Ad accompagnarlo io: la sua mamma.

La storia è ambientata a Milano, all’ospedale Vittorio Buzzi (l’ospedale dei bambini), luogo che il biondino conosce bene e  frequenta da qualche anno…

A questo giro deve fare un esame che, per la sua giovane età, sarebbe stato meglio effettuare sotto sedazione. Preparo il terreno: gli racconto  di un viaggio e di un tubo spaziale. Lo rassicuro che  andrà tutto bene, che il viaggio sarà un po’ lungo, ma non troppo. E’ pronto…

“il biondino si sarebbe trovato in un ambiente completamente nuovo e sconosciuto”

Premetto che le camerette che ospitano i piccoli pazienti sono, solitamente, pensate per essere piacevoli e gradevoli, non sempre risultano accoglienti e confortevoli. Questa volta, invece, non mancava nulla. Nella stanza in cui soggiornavamo, così come in quella dove era installato “il tubo spaziale” sembrava di essere all’acquario di Genova, dentro le vasche con i pesci!

Varcato l’ingresso della stanza:  il mare, le onde blu, i delfini in compagnia dei pesci pagliaccio, dei pesci palla, del signor tonno e tutto quanto di più colorato esiste nei fondali marini. Sul soffitto coloratissimi cicciosissimi pesci di specie non ben identificata, rallegravano ulteriormente la cameretta. Infine, sullo sfondo, l’azzurro del cielo con annessi gabbiani. Con una stanza così bella ed allegra, biondino felice!

Ma a rendere tutto ancora più magico e speciale, lui: “il tubo spaziale” decorato come un vero fondale marino.

“…il tempo che ha segnato il passaggio da potenziale ambiente ostile ad ospitale, è durato una manciata di secondi. Il gioco era fatto: il biondino avrebbe affrontato l’esame sveglio. Lo spazio circostante era troppo bello, colorato, allegro e magico per perdersi tra le braccia di Morfeo”

Insomma, per dirlo in due parole: un successo! Fine della breve storia felice

Ora, se ti sei letta questo breve racconto e ti stai chiedendo la ragione per chi ho deciso di condividere con te questa parentesi di vita privata, te lo spiego qui:

“è stata l’ennesima dimostrazione di come un ambiente studiato e curato nei dettagli può condizionare  l’umore e stato d’animo di una persona”

E’ così anche per te. Gli ambienti in cui vivi più o meno a lungo, che si tratti della tua casa, del tuo luogo di lavoro, di un locale pubblico o di una stanza  d’0spedale, influiscono così tanto da modificare il tuo atteggiamento rispetto ad una data situazione. Pensa, per esempio, a quando vai ad un appuntamento e dimmi: quanto di ciò che vedi e che appaga il tuo senso estetico fa la differenza sul tuo umore?

Se è vero, così come sosteneva  Vico Magistretti, uno dei grandi maestri del design italiano, che:

“il bello e il brutto sono parole che bisognerebbe usare poco”

è altrettanto vero che ciò che percepisci come bello o brutto è molto soggettivo. A mio modesto parere, la tua interpretazione soggettiva cambia quando prendi consapevolezza che  l’ambiente è: accogliente, armonioso, gradevole, piacevole e confortevole e lo trovi bello, aldilà dei tuoi canoni estetici.

“…e provi il piacere di sentirti a casa”

Enjoy!

p.s. per ovvie ragioni di privacy non è possibile pubblicare le immagini di reparto. Grazie

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